E’ stato “IPPR DAY”: tutti i numeri e i progetti a favore del riciclo

 

Tanti dati e spunti di riflessione dagli incontri organizzati da IPPR per la giornata del 9 maggio.

 

La parte pubblica dell’Assemblea Generale dell’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, emanazione della filiera delle materie plastiche (è stato infatti fondato da Unionplast, PlasticsEurope Italia e Corepla nel 2004) è stata l’occasione per la presentazione dei risultati di una ricerca di mercato commissionata da IPPR sull’impiego finale dei materiali polimerici riciclati in Italia.

 

1.025.000 tonnellate: è la quantità di plastica riciclata da pre e post-consumo utilizzata nel 2015 dalle aziende trasformatrici italiane, che rappresenta il 15% di tutte le plastiche impiegate per la realizzazione di prodotti. Una quota che potrebbe crescere teoricamente fino al 30-40%, purchè vengano rimossi gli ostacoli tecnologici, economici, normativi e culturali che oggi ostacolano un maggior impiego di materie prime seconde. Se questo non succederà, le plastiche riciclate si limiteranno a rappresentare un pur apprezzabile 25% del fabbisogno totale.

 

Di superamento degli ostacoli non tecnologici ha parlato anche Stefano Ciafani, Direttore Generale di Legambiente, che ha annunciato i progetti che prossimamente vedranno unite le forze della nota onlus ambientalista e di IPPR, primo fra tutti la ricerca – in collaborazione con ENEA – di possibili applicazioni industriali della plastica derivante dal marine littering, come passaggio dall’analisi di un problema alla sua soluzione. A dimostrazione del fatto che il settore industriale della trasformazione delle materie plastiche mira ad iniziative concrete, ben lontane dal semplice green washing.

 

Ospite dell’incontro è stata anche Alessandra Mascioli del Ministero dell’Ambiente, che ha illustrato le iniziative ministeriali in tema di Green Public Procurement volte a favorire l’impiego di materiali riciclati, tra cui la stesura di Criteri Ambientali Minimi che coinvolgono manufatti in plastica.

 

E proprio di GPP, di CAM, della loro importanza alla luce del Codice Appalti e del suo correttivo di recentissima pubblicazione si è parlato nel corso del seminario tecnico del pomeriggio, con gli interventi di Paolo Fabbri di Punto3, società che da sempre si occupa di progetti sostenibili e formazione per gli enti pubblici in tema di acquisti verdi, e di Cristina Poggesi di IPPR, che ha analizzato nel dettaglio i requisiti che i manufatti e gli imballaggi in plastica riciclata devono soddisfare nell’applicazione – oggi obbligatoria – dei Criteri Ambientali (minimi e premianti)  nei bandi pubblici.