Quando la plastica viene trasformata da rifiuto in risorsa, a beneficiarne possono essere davvero in tanti. L’architetto di interni Wilhelmina Garcia porta avanti un progetto dedicato alla realizzazione di corde adatte a costruire sedie e mobili, grazie alla collaborazione di tutti gli abitanti dell’isola Alas-as, nelle Filippine. Le corde però hanno un’origine particolare: sono fatte interamente in plastica riciclata. Tutto questo viene realizzato dalla JunkNot Eco Creatives, realtà creata da Wilhelmina Garcia, che produce borse e accessori con materia prima seconda.
L’attività di JunkNot Eco Creatives
Dopo essere cresciuta con un’idea chiara circa il rispetto dell’ambiente, Garcia ha deciso di insegnare alla comunità di Manila l’arte del recupero dei rifiuti, per poi trasformarli in prodotti da vendere. Le difficoltà non sono state poche ma i primi risultati sono arrivati in fretta, insieme alla diminuzione della plastica dispersa sul territorio. La vera innovazione però, giunge nel 2013. Gli operai hanno iniziato a produrre dai rifiuti in plastica delle corde da usare come materiale per realizzare sedie di design e altri mobili, tutti fatti interamente a mano. Dopo aver testato l’efficienza di questi prodotti anche al di fuori delle Filippine, gli ordini hanno iniziato ad arrivare copiosi anche da altri stati.
JunkNot non è solo un’impresa finalizzata a fare business proteggendo l’ambiente: è anche una struttura che sostiene le comunità locali. Nel 2014 si è poi unita al Governo delle Filippine per avviare un programma di training lavorativo dedicato ai residenti di Alas-as a sud di Manila.
Come vengono pagati gli operai
Per ogni mobile venduto, ogni operaio guadagna una percentuale sul prezzo di vendita. Fare questo tipo di corda è difficile e Garcia desidera pagare gli operai in modo equo, per aiutare concretamente le popolazioni locali e l’ambiente. «So quanto è difficile fare la corda. Alla fine, non è solo una questione del costo di produzione, ma anche di aiutare le popolazioni locali e l’ambiente». Al momento al progetto lavorano 60 persone.
Bonifacio Pangilinan, una guida turistica dell’isola, ha dichiarato che l’iniziativa dell’architetto Garcia è lodevole perché è riuscita a dare speranza anche a chi è preoccupato per la situazione ambientale di Manila. In questo modo il gruppo che lavora alla realizzazione della corda, guadagna soldi ma ripulisce anche il territorio, spesso martoriato dai turisti.
I guadagni supplementari hanno permesso anche di far progredire la comunità locale, permettendo l’acquisto di pannelli solari che hanno permesso l’arrivo della corrente nelle case, dato che sull’isola non arriva l’elettricità.