Dove c’è plastica da riciclare, c’è IPPR. Si potrebbe riassumere così , in uno slogan di poche parole, l’essenza dell’Istituto di Promozione delle Plastiche da Riciclo, che sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 2004, si propone di realizzare nel concreto quella che oggi si chiama economia circolare, a volte facendosi carico di sfide che sembrano missioni impossibili.
Come, ad esempio, trovare una soluzione per i rifiuti plastici che si trovano – purtroppo – abbandonati da cittadini incivili o portati dalle correnti sulle nostre spiagge.
Lo scorso 5 giugno IPPR, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, ha supportato la pulizia della spiaggia di Coccia di Morto a Fiumicino ad opera dei volontari di Legambiente. IPPR si è impegnata, infatti, nel fare arrivare per la prima volta ad un impianto di riciclo gli oltre 70 sacchi colmi di rifiuti plastici raccolti, in modo che vengano poi trasformati in nuovi materiali e oggetti.
“Siamo lieti di aver sperimentato oggi un nuovo modo per rigenerare le spiagge – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e contemporaneamente aver dato vita a un modello sperimentale di riuso che vedrà la plastica raccolta, avere una seconda vita proprio nell’ottica dell’economia circolare. La spiaggia di Coccia di Morto poi, risente gravemente delle difficoltà di depurazione nelle aree interne e in particolare di Roma, essendo l’arenile più colpito dai rifiuti trasportati dalla vicina foce del Tevere: c’è bisogno di ripulire spiagge, di dare nuova vita ai materiali raccolti, ma anche strutturare un sistema di depurazione adeguato, proteggendo così il mare del del Lazio e il Tevere, per il quale bisogna dar forza ai Contratti di Fiume e rilanciare l’Istituzione del Parco Interregionale Fluviale”.
“Partirà la sperimentazione per il riciclo della plastica spiaggiata raccolta oggi a Coccia di Morto – dichiara Serena Carpentieri, vicedirettrice nazionale di Legambiente – come definito nell’ambito del Tavolo Permanente per il Riciclodi Qualità e questa operazione rientra nella prima sperimentazione di riciclo dei rifiuti plastici raccolti su spiaggia”.
Certo, questa non sarà “la” soluzione, ma è un inizio. Lo sforzo di dare nuova vita a un rifiuto che è una realtà e che deve trovare una sua collocazione, anche se fuori dai circuiti tradizionali di raccolta. IPPR c’è.