Dal 2 febbraio 2016 con l’approvazione del Collegato Ambientale il Green Public Procurement (altrimenti noto come GPP) è diventato obbligatorio. A insegnare come rispettare i principi del GPP e del Collegato Ambientale attuato dalla Legge di Stabilità ci pensa Punto3 s.r.l., società di consulenza con sede a Ferrara che realizza progetti per lo sviluppo sostenibile, specializzata in acquisti verdi, analisi di sostenibilità, stakeholder dialogue, ecoristorazione, turismo sostenibile, comunicazione ambientale.
«Ci rivolgiamo agli Enti Pubblici, alle aziende, alle associazioni e ai territori, alle Camere di Commercio e alle Associazioni di Categoria, per i quali progettiamo e realizziamo percorsi mirati per concretizzare le idee e le strategie di sviluppo sostenibile», spiega Paolo Fabbri, uno dei fondatori di Punto3 s.r.l., nata nel 2003. Fra le diverse attività di formazione 8 anni fa ha preso vita il progetto 400 Ore GPP. «Abbiamo cercato di realizzare con fondi privati un percorso di formazione gratuito per l’ente pubblico. Siamo sostenuti da consorzi o istituti che, come IPPR, hanno come obiettivo la promozione dell’innovazione in materie ambientali», spiega Fabbri.
Il progetto prevede che ogni ente richieda un seminario di 4 ore dove vengono illustrate le buone pratiche per “acquistare verde” nella pubblica amministrazione. «Accanto alla nostra attività giunge il supporto di associazioni come IPPR che svolgono un’attività fondamentale: far conoscere i prodotti come quelli a marchio “,Plastica Seconda Vita“, disponibili sul mercato», chiarisce Fabbri. Il più grande equivoco per cui ancora oggi le aziende inserite nella green economy pagano, è l’ignoranza sui prodotti e servizi disponibili sul mercato: l’attività del progetto 400 OreGPP si propone di colmare il gap di conoscenza, creando un dialogo tra domanda e offerta.
Un altro equivoco sui prodotti green è dato dal pregiudizio sui costi e qualità: «Si pensa che il prodotto ecologico sia un prodotto scarso e più costoso di quello tradizionale», riflette Fabbri. A questo si deve aggiungere che le aziende green hanno poche occasioni di contatto diretto con le organizzazioni appaltanti. Dalla nascita del progetto, avvenuta nel 2009, a oggi il progetto 400 Ore G.P.P. ha coinvolto complessivamente 605 enti pubblici, con oltre 7.000 partecipanti, con forte concentrazione nel centro-nord Italia. «Tuttavia ci arrivano richieste anche dal sud, dove troviamo più entusiasmo». La formazione è essenziale per applicare il G.P.P., anche perché secondo le stime europee le stazioni appaltanti muovono fino al 17% del PIL italiano «Se si orientassero gli acquisti pubblici verso l’economia green, il mercato crescerebbe in maniera esponenziale», chiarisce il fondatore di Punto3 s.r.l.. Al momento il settore che ha più beneficiato del G.P.P. è quello del cleaning professionale, andando a impattare sulle aziende produttrici di detergenti green a cui si stanno affiancando anche prodotti “,Plastica Seconda Vita” come carrelli e strumentazione per le pulizie. «In generale abbiamo notato un interesse anche su imballaggi, arredo urbano, contenitori e sacchi per la raccolta differenziata con marchio “,Plastica Seconda Vita”».
Ma l’idea del progetto 400 Ore G.P.P. ha radici che affondano nell’informazione. «Prima dei corsi nel 2005 abbiamo dato vita al sito AcquistiVerdi.it, ormai diventato un punto di riferimento per l’informazione sul mercato green. Del resto la prima attività di formazione passa proprio dall’informazione, come dimostrano gli 11 mila iscritti alla newsletter che si rivolge all’Ente Pubblico».
Per partecipare ai corsi 400 Ore G.P.P., visitate la pagina dedicata sul sito www.400oreGPP.it.